Dopo aver riflettuto al suo interno, la commissione vicariale, sull’onda dell’Esortazione Apostolica del Papa, e su invito esplicito del vicario “uscente” don Gustavo, ha proposto come tema quello della spiritualità familiare. Il capitolo 9 dell’Amoris laetitia è proprio dedicato alla spiritualità coniugale e familiare. Noi abbiamo cercato di declinare, di rendere più comprensibile (e quindi più vivibile…) questo tema; a cominciare dal titolo: LA FAMIGLIA SOTTO SPIRITO. Ci siamo chiesti come le nostre famiglie vivono la fede e pregano, ma soprattutto come si lasciano guidare dallo Spirito del Signore, come si affidano a Lui.
Abbiamo incaricato alcune coppie/famiglie di darci una testimonianza e ne è uscito un affresco molto vario, colorato ma con una conclusione fondamentale: per una famiglia che si dice e vuole essere cristiana, la spiritualità non solo è possibile, ma necessaria. Una spiritualità che però non vuol dire separazione dal mondo, non vuol dire sentirsi i migliori, non vuol dire camminare a 5 metri dal suolo. Vuol dire invece concretezza, quotidianità. Se la spiritualità non è incarnata nella vita di tutti i giorni, non serve, è astratta.
Per questo le esperienze di questi nostri fratelli che ci hanno aperto il cuore e ci hanno permesso di riflettere. La spiritualità si coniuga poi oltre che con preghiera e con fede, anche con educazione e testimonianza. Le nostre famiglie hanno bisogno di crescere nella fede e nell’unità per poter essere quello che sono: segno dell’amore del Padre nel mondo. Ma non da sole, in comunità, cioè con altre famiglie. La Chiesa famiglia di famiglie. Magari non tutte, non allo stesso livello… Non importa. Siamo famiglie cristiane e cresciamo in questa consapevolezza, senza paura o vergogna per quello che possono pensare di noi.
E tutto questo va fatto nella GIOIA, nella “letizia”: ecco il titolo dato dal Papa a tutta la riflessione fatta in questi anni sulla famiglia a livello ecclesiale. Il matrimonio e la famiglia cristiana hanno ancora molto da dire al nostro mondo, di fronte, a lato o contro certa mentalità che invece propone solo spensieratezza, divertimento a basso costo, volgarità e mancanza di rispetto per gli altri. La famiglia continua ad essere un valore e la spiritualità è proprio custodire con cura questo valore perché possa GENERARE, cioè possa dare frutto, all’interno e all’esterno della famiglia stessa.
Un grazie alla commissione famiglia per il lavoro svolto e la preparazione all’incontro. Grazie a don Nunzio e alla comunità di Tavernola per l’ospitalità e la gentilezza. Per l’anno prossimo l’appuntamento è fissato ad Adrara S.Martino: sabato 3 febbraio 2018.
Di seguito alcune frasi di commento alle testimonianze scritte dai partecipanti e conservate gelosamente nel quaderno rosso… don Angelo
Per stare in piedi bisogna prima stare in ginocchio. Il matrimonio è sempre a tre.
Darsi del tempo e non lasciarsi prendere dal tempo.
Grazie a queste testimonianze possiamo dire che la spiritualità è possibile
E’ facile tra i mille impegni dimenticare come avere cura della gioia dell’amore, che significa non rimanere chiusi tra quattro mura ma aprirsi agli altri.
Spiritualità è avere uno sguardo buono sul mondo e su chi ci sta attorno.
La spiritualità trasmessa in famiglia con l’esempio concreto di preghiera e di vita quotidiana dei genitori.
La spiritualità passa da tutte quelle forme di bene e di bello che si costruiscono attorno a noi. I figli stessi, con tutto quello che sono e danno, sono spiritualità da respirare.
E’ molto importante parlare di Dio ai nostri figli ogni giorno, proprio adesso che fanno più fatica a sentirne la presenza. A noi non resta che mostrare la presenza di Dio nei piccoli gesti nei loro confronti.
Famiglia sotto Spirito: speriamo di non diventare sottovuoto, ermetici, dove non entra nulla!!